Nanoplastiche dannose per le ossa

Le nanoplastiche, particelle minuscole derivate dalla degradazione della plastica ormai contaminano ogni ambiente del pianeta. Esse possono invadere anche le cellule umane che compongono le ossa, per le quali sono pericolose perché possono alterarne il normale funzionamento e potrebbero aumentare le probabilità di sviluppare patologie legate all’impoverimento osseo. La conferma arriva da uno studio dell’Università di Milano pubblicato sulla rivista Journal of Hazardous Materials.

I ricercatori hanno analizzato le tre principali tipologie di cellule che sono coinvolte nel mantenimento delle ossa: i precursori degli osteoblasti, specializzati nella produzione di tessuto osseo, gli osteociti, considerati i controllori del processo di rimodellamento delle ossa, e i precursori degli osteoclasti, ovvero le cellule che invece degradano il tessuto osseo. Gli autori dello studio hanno esposto queste cellule a delle nanoplastiche fluorescenti, caratteristica che ha permesso di seguirne facilmente gli spostamenti. Hanno così scoperto che non solo queste particelle sono in grado di entrare nelle cellule, ma anche che ne modificano il comportamento. Ad esempio, le nanoplastiche riducono la vitalità delle cellule, ne aumentano la morte e inducono la formazione di radicali liberi. Inoltre, potenziano l’attività degli osteoclasti, che distruggono l’osso, e innescano processi infiammatori.